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Il colore che vorrei - parte 2

25 Luglio 2022

A cura di Max Ferrero

QUANDO IL COLORE HA UNA DOMINANTE CHE NON CI PIACE

Questo secondo capitolo dedicato al colore lo destiniamo a uno strumento di Photoshop che non gode dell’amore che meriterebbe: si chiama Bilanciamento del colore, è uno degli strumenti più antichi del programma di fotoritocco e non gode dei nostri favori perché è più utile a correggere rispetto al modificare/creare, ma non per questo deve essere considerato uno strumento secondario.
Lo troviamo nel menù immagine/regolazioni/bilanciamento colore, oppure con i comandi rapidi ctrl+B (command+B per il mondo Mac), oppure, ancora meglio, attraverso la specifica icona cerchiata di rosso nell’immagine sottostante che corrisponde allo stesso comando, ma usato e controllato attraverso il metodo dei livelli di regolazione.

il colore che vorrei

Ora vediamo come si presenta lo strumento e a cosa serve fondamentalmente.
Il pannello che si apre presenta tre scale cromatiche con una maniglia di regolazione posta al centro al valore 0. Si basa sulla teoria del colore fotografico, ma anche senza grandi conoscenze tecniche si dimostra facile e intuitivo. Sulla sinistra sono posizionati i colori primari della sintesi sottrattiva (per capire meglio sono i colori degli inchiostri delle stampanti) Cyan, Magenta e Giallo. Sulla destra si presentano i colori primari della sintesi additiva (i colori che formano la griglia cromatica dei monitor dei televisori o del sensore della macchina fotografica) Rosso, Verde e Blu. Sono posizionati in questo modo specifico perché alla destra o alla sinistra di ogni colore è presente il suo antagonista o, per dirla con un termine più fotografico, il colore complementare.

il colore che vorrei

Un determinato colore e il suo complementare non possono coesistere contemporaneamente sullo stesso spazio altrimenti si annullano uccidendo il colore per creare tonalità tendenti al grigio.
Lo scostamento della manopola verso numeri positivi (direzione verso destra) sposterà la colorazione dell’intera foto verso il colore rappresentato nella barra cromatica spegnendo, di conseguenza, il suo colore opposto. Gli effetti sono volutamente delicati e meno evidenti rispetto al comando osservato nell’articolo del mese scorso perché il vero intento è quello di correggere gli errori cromatici dovuti a riprese fotografiche che non hanno saputo equilibrare bene la fonte della luce che illuminava la scena con la temperatura colore impostata dalla o sulla macchina fotografica.
Se osserviamo con attenzione la scena del teatrino vuoto possiamo osservare facilmente che tutta la scena è sbilanciata verso delle tonalità troppo calde che trasformano anche il legno in una sfumatura di rosa tendente al salmone.

il colore che vorrei

Per rimuovere questa dominante sono stati applicati i seguenti parametri:

il colore che vorrei

Si è ridotta l’abbondanza di rosso aggiungendo +25 del suo complementare Cyan, idem nei confronti degli altri colori caldi che sono stati attenuati dai loro concorrenti cromatici. Il risultato finale può essere apprezzato nel seguente scatto.

il colore che vorrei

Se non riuscite a vedere i cambiamenti allora è preferibile porre sullo stesso scatto il “prima” e il “dopo” così da poter valutare meglio i cambiamenti.

il colore che vorrei

Le enormi trasformazioni si possono notare sulla tenda del palcoscenico, sul legno e sulla volta a mattoni. Prima tutti i colori erano rivestiti da quella fastidiosa velatura calda, tutto si appiattiva e un occhio non allenato non percepiva nemmeno che ci fosse un errore. Ora che l’abbiamo corretto ci sembra quasi che una patina di “sporco” sia stata rimossa per rivelare la bellezza della scena originaria.
Ovviamente l’effetto non deve essere esagerato, eliminare troppo determinate dominanti ucciderebbe la personalità della scena. Come al solito è l’equilibrio a creare la bellezza.

Adesso osserviamo una foto più complessa e vediamo come dobbiamo usare lo stesso strumento.

il colore che vorrei

L’immagine riproduce la Piazza dell’Anfiteatro di Lucca. Le luci calde cittadine hanno un’intensità cromatica calda eccessivamente forte rispetto al cielo ormai troppo spinto all’imbrunire. In fase di ripresa si poteva risolvere il problema scattando la foto solo 10-15 minuti prima, quando il blu crepuscolare aveva ancora la forza di opporsi al giallo della piazza, ora solo il fotoritocco può risolvere l’errore della fase di ripresa.

il colore che vorrei

Nello scatto superiore, lo potete notare dai valori immessi (la finestra dello strumento è differente da quella precedente perché questa volta ho utilizzato il bilanciamento colore su livello di regolazione che funziona nello stesso modo, ma si presenta con grafica modificata), si è cercato di esagerare per eliminare completamente la dominante senza riuscirci appieno. Ciò è dovuto al fatto che non si trattava effettivamente di una leggera velatura, ma di una forte dominante che se annullata riporta i valori cromatici vicino alla desaturazione.

il colore che vorrei

In quest’altro scatto noterete che la dominante gialla è meno corretta e la scena finale è più piacevole perché riporta la gradazione cromatica che tutti noi abbiamo già visto in molte piazze d’Italia con quel cielo magnificamente dipinto di un azzurro profondo.

Se anche con questo scatto proviamo a fare una comparazione sovrapposta il risultato sarà il seguente:

il colore che vorrei

Il giallo sulle pareti delle case e sul pavimento della piazza è stato attenuato, ma senza cancellarlo, mentre il cielo è stato ripulito completamente dalla componente calda (il giallo, suo opponente e colore complementare) divenendo nuovamente luminoso e cromaticamente interessante.
Questo strumento delicato, ma assai potente, può essere utilizzato applicando gli effetti anche solo alle porzioni di luci, di ombre o ai mezzitoni (tutti gli esempi riportati sono stati eseguiti sui mezzitoni). Spuntando la casella mantieni luminosità, il programma cercherà di compensare automaticamente la luminosità della scienza se il cambiamento dell’equilibrio cromatico dovesse spegnerla o accenderla eccessivamente.
Gli strumenti Tonalità e saturazione e Bilanciamento del bianco possono essere utilizzati in accoppiata, il primo per cambiare e trasformare l’immagine cromatica e il secondo per equilibrarla, ripulirla e correggerla in modo fine e preciso. Consigliamo ovviamente il loro utilizzo attraverso i LIVELLI DI REGOLAZIONE che abbiamo affrontato in diversi articoli, uno dei più recenti è questo:
https://www.photocity.it/blogpy/come-fare-per/texture-e-fusioni-come-sfondi.aspx

Max Ferrero

Giornalista dal 1987, Max Ferrero ha pubblicato su tutte le maggiori testate italiane e i suoi reportage si sono concentrati e specializzati nell'ambito della ricerca sociale. Servizi fotografici sulla guerra nell'ex Jugoslavia, il Kurdistan iracheno, il Centro America, l'immigrazione extracomunitaria, i nomadi, gli ospedali psichiatrici e le carceri sono stati oggetto di pubblicazioni e mostre sia per Associazioni, Musei o Comuni quali: Torino, Milano, Lucca, Roma, Novara, Racconigi, Venaria Reale, Chivasso, Gaeta. Ha collaborato con le agenzie fotogiornalistiche: Lucky Star, Photodossier, Linea Press, Blow Up e attualmente AGF. Co-fondatore dell'agenzia fotografica Sync-studio di Torino, attualmente lavora anche su temi geografici e didattici. Attraverso la sua attività d'insegnante, collabora dal 2009 con il sito di divulgazione fotografica Fotozona (www.fotozona.it) curandone gli articoli tecnici e l'aspetto critico. Dal 2011 è professore di fotografia presso l'Accademia di Belle Arti di Novara. Nel 2017 pubblica presso la casa editrice Boopen il libro di tecnica base "tre gradi di profondità fotografica".


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