Texture e fusioni come sfondo
27 Aprile 2022
A cura di Max Ferrero
Ci siamo lasciati, nello scorso articolo, con quest’immagine, riprendiamo quindi l’argomento sull’utilizzo delle texture e su quanto possano essere utili per il lavoro di un fotografo.
Per prima cosa occorre avere dei ritratti realizzati su sfondo a tinta unita, meglio chiari se possibile, in qualsiasi caso devono staccare in modo netto rispetto al soggetto e ai colori dei vestiti che indossa, qui sotto potete osservare lo scatto originale come si proponeva a me e a Photoshop prima della modifica.
Al di là degli abbellimenti applicati alla pelle e agli occhi della modella, cosa di cui parleremo in un prossimo articolo, concentriamoci su come ho applicato una semplice texture a uno sfondo neutro per creare un’atmosfera unica. Ho ricercato le varie opzioni d’immagini presenti in archivio e ho scelto due scatti di trame che potessero adattarsi al progetto: la prima è uno scatto di un particolare in pelle molto granulato e la seconda è un’immagine in negativo che rappresenta le vecchie lastre fotografiche realizzate su metallo e utilizzate a metà dell’800, ovviamente è un’immagine trovata ad alta risoluzione su internet libera da diritti e assolutamente gratuita.
La texture di sinistra avrà il compito di riempire lo sfondo bianco, quella di destra avrà l’onere d’invecchiare i bordi dell’immagine antichizzando il risultato riportando la sensazione finale a uno stile vagamente steampunk.
Apriamo l’immagine della modella e poi, su di un livello superiore incolliamo la foto della texture color ocra, modifichiamo il livello di fusione su moltiplica e otterremo un risultato inizialmente pessimo: la modella apparirà tempestata di macchiette e trame perché il livello di fusione moltiplica mischia al 50% le due immagini sovrapposte.
Dobbiamo adesso limitare l’influenza della texture alle sole zone che c’interessano impedendo la trasformazione e l’alterazione della pelle. Per farlo dobbiamo creare una maschera di livello e dipingere su di essa con il colore nero per fare riapparire la pelle dell’immagine originale.
Quello che stiamo applicando, il colore nero, è praticamente la cancellazione dell’effetto posto sul livello superiore e la precisione del tratto dipende dalle regolazioni che imposteremo al pennello (consigliamo durezza 0) e dalla nostra capacità di manovrare mouse o tavoletta grafica. In ogni caso, se dovessimo sbagliare nell’applicazione della tonalità, basterà impostare il colore bianco e dove spennelleremo riapparirà ciò che avevamo momentaneamente nascosto. In effetti non stiamo cancellando nulla, stiamo solo mascherando alcune parti e tutto il materiale dell’immagine è sempre disponibile per successive modifiche.
A questo punto siamo pronti per applicare la seconda texture che dia un senso di antico. La carichiamo in un livello superiore alle prime due immagini e procediamo ad applicare un’ulteriore fusione di livello impostata sempre su moltiplica.
Il negativo carico di tonalità scure ai lati e zone chiare al centro non modificherà quasi per nulla la modella, mentre i bordi diventeranno più intensi e frastagliati. Nel caso opposto, cioè se la seconda texture dovesse alterare parte dell’immagine in un modo non appropriato, sarà sufficiente creare un’altra maschera di livello e come prima utilizzare su di essa il colore nero per cancellare ciò che riteniamo sgradito.
Lo so, messa così sembra più facile del normale, in effetti è semplicissimo riprodurre uno scatto già riuscito utilizzando gli stessi scatti e applicandoli uno sull’altro per fonderli tra loro e trarne il meglio dall’uno o dall’altro, la vera difficoltà è quella di trovare i giusti scatti che possano interagire tra loro per ottenere il massimo possibile. E’ proprio per questo che, già da alcuni articoli, consiglio di recuperare materiale utile scattando a oggetti, superfici, muri, fogli; oppure di scansionare superfici originali o stampate, oppure ancora ricercarle su internet, ma, mi raccomando ad alta risoluzione (minimo 3000 pixel sul lato lungo), se proprio non si troverà la texture desiderata possiamo acquistare le immagini che ci servono in una delle innumerevoli banche immagini presenti sul web con costi tutto sommato contenuti a pochi euro.
Con lo stesso metodo, con la medesima tecnica e qualche texture leggermente diversa abbiamo ottenuto le seguenti immagini molto particolari e simpatiche.
Provate, mischiate e fondete, se non riuscirete da subito a ottenere risultati simili sappiate che forse è solo una questione di piccoli accorgimenti tecnici e che potrete migliorare solo sperimentando.
Max Ferrero
Giornalista dal 1987, Max Ferrero ha pubblicato su tutte le maggiori testate italiane e i suoi reportage si sono concentrati e specializzati nell'ambito della ricerca sociale. Servizi fotografici sulla guerra nell'ex Jugoslavia, il Kurdistan iracheno, il Centro America, l'immigrazione extracomunitaria, i nomadi, gli ospedali psichiatrici e le carceri sono stati oggetto di pubblicazioni e mostre sia per Associazioni, Musei o Comuni quali: Torino, Milano, Lucca, Roma, Novara, Racconigi, Venaria Reale, Chivasso, Gaeta. Ha collaborato con le agenzie fotogiornalistiche: Lucky Star, Photodossier, Linea Press, Blow Up e attualmente AGF. Co-fondatore dell'agenzia fotografica Sync-studio di Torino, attualmente lavora anche su temi geografici e didattici. Attraverso la sua attività d'insegnante, collabora dal 2009 con il sito di divulgazione fotografica Fotozona (www.fotozona.it) curandone gli articoli tecnici e l'aspetto critico. Dal 2011 è professore di fotografia presso l'Accademia di Belle Arti di Novara. Nel 2017 pubblica presso la casa editrice Boopen il libro di tecnica base "tre gradi di profondità fotografica".