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La composizione dell'immagine - parte 2

27 Luglio 2020

A cura di Max Ferrero

I soggetti multipli

La realtà che ci circonda è molto più complessa di quanto possiamo immaginare. In un unico istante e in un solo luogo si possono presentare situazioni infinite per infinite diverse composizioni. E’ l’occhio del fotografo a determinare il risultato finale, è la sua capacità di far interagire situazioni slegate, facendole confluire contemporaneamente nella stessa inquadratura, l’arma in più per ottenere scatti originali e dal più profondo senso comunicativo.

composizione

In questa foto si osserva un lavoratore che sta impermeabilizzando una imbarcazione. Ci ritroviamo in riva al Gange e l’aver lasciato un po’ di fiume e altre imbarcazioni aiuta a leggere più velocemente le informazioni didascaliche già presenti nella composizione. E’ una fotografia semplice con un unico soggetto, facile da interpretare ma anche di veloce osservazione. Non c’è nulla di particolarmente interessante per catturare l’osservazione per più di qualche istante.

composizione

In quest’altra immagine si può già notare una composizione con soggetto multiplo. La figura in primo piano è l’elemento principale dell’inquadratura, la sua postura specifica cattura l’attenzione dell’osservatore mentre le figure più piccole rispondono alle domande: dove e cosa. Siamo anche qui in riva al Gange e la persona in primo piano si sta ravvivando i capelli dopo un bagno purificatore nelle acque sacre agli Indù.
Se ci fossimo soffermati al solo ritratto del bagnante, saremmo caduti nuovamente in una composizione con soggetto singolo semplice e un po’ scontata, in questo frangente abbiamo invece
aggiunto degli elementi che permettono una lettura composita dell’immagine.


Ma la vera foto realizzata è la seguente:

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Tutti gli elementi sono stati concepiti per stare insieme in un’unica immagine. Il bagno, la preghiera e il lavoro coesistono contemporaneamente nella città di Varanasi e devono convivere in un’unica immagine che ha più racconti contemporanei. L’osservazione effettivamente si complica perché diversi sono gli elementi da decifrare, ma la fotografia si depura da qualsiasi superficialità e faciloneria.
Saper gestire più soggetti contemporaneamente non è cosa facile. Occorre osservare tanto, bisogna saper scegliere e avere l’opportunità di togliere tutto ciò che non c’entra nulla con quanto vogliamo raccontare e trasmettere.


Esercizio 4

Fate uno scatto con ampia inquadratura e poi cercate al suo interno le varie e possibili inquadrature che avrebbero potuto essere scattate. Si tratta di un esercizio inverso rispetto a quello che avete appena letto, ma anche così è possibile comprendere la tecnica dei soggetti multipli scoprendo come ampliare la visione moltiplicando anche le varie possibili forme di racconto.


La contrapposizione di soggetti

L’utilizzo di soggetti in contrapposizione (o come alcuni definiscono attraverso la giustapposizione) può creare delle situazioni in cui il messaggio finale è la somma delle comunicazioni parziali che appaiono nello scatto. Il fotografo e la sua capacità creativa, obbligano l’osservatore a dare una specifica lettura attraverso la contrapposizione semantica dei soggetti ripresi.

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Immagini come queste arrivano immediatamente al dunque e comunicano attraverso il contrasto tra parole leggibili e immagini osservabili. Nessuna didascalia o spiegazione è necessaria. In questa composizione fotografica c’è sia il messaggio sia la chiave di lettura, tutto contemporaneamente.


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Quest’altra foto strappa un sorriso e racconta la vita giornaliera di una guida del museo egizio di Alessandria d’Egitto. Il gesto ripetuto sulla statua, pone l’accento su cosa stia descrivendo. La donna e la statua diventano un tutt’uno della descrizione finale.


La contrapposizione può avvenire anche attraverso soli elementi visivi, l’esigenza è che gli oggetti che si contrappongono abbiano una lettura chiara e diretta per chi sta osservando. Nella rappresentazione, che potete osservare in basso, un uomo in costume sta prendendo il sole, cosa banalissima e scontata se fosse una spiaggia, ma sullo sfondo si staglia un traliccio dell’alta tensione. Il contrasto contenutistico è così elevato che il messaggio e l’ironia sono immediati e diretti. La foto fa parte di un reportage che aveva lo scopo di raccontare l’estate povera degli italiani vittime di un periodo di crisi che sembra non finisca mai. Anche in un reportage è possibile comunicare, colpire e far pensare dosando e calibrando i soggetti senza alcun bisogno di essere didascalici e scontati.

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Esercizio 5

Dedicate un’intera giornata alla ricerca di soggetti che si mettano in contrapposizione fra loro. Passate e ripassate negli stessi luoghi cercando di trovare immagini che si fondino sull’incrocio di contenuti e, possibilmente, cercate molta, tantissima ironia.


Anche il vuoto ha il suo valore

In un’immagine il vuoto non esiste, anche uno spazio bianco o nero è percepito come materico perché presente all’interno di un’inquadratura e, di conseguenza, voluto e desiderato dall’autore della foto. Nell’esempio che riportiamo qui sotto, si può osservare lo scatto iniziale e due tagli effettuati con un preciso intento comunicativo.

  • Lo scatto iniziale è stato realizzato con ampie porzioni di spazio in ogni direzione tranne che verso il basso. Con quest’originale ora potremo giocare allo sfruttamento dello spazio adeguato.
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Come potete notare il vero spazio inutilizzabile è quello sopra la testa della ragazza. A destra e a sinistra, invece, gli intervalli bianchi possono essere molto utili anche se non contemporaneamente.

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Si è scelto di preservare la parte destra dello sfondo, in questo modo si è data enfasi alla direzione dello sguardo. Lo spazio vuoto diventa la forza d’osservazione. Maggiore sarà l’estensione lasciata, maggiore risulterà l’aspettativa che si creerà nell’osservatore. Se si esagera con lo spazio vuoto è necessario trovare la giusta intensità dell’espressione del soggetto.

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L’ampiezza alle spalle del soggetto ha un significato diametralmente opposto al precedente. Lo sguardo è mozzato quindi non c’è nulla d’interessante in ciò che il soggetto sta osservando. Potrebbe essere un futuro triste e difatti lo spazio interpretativo (lo sfondo bianco) è stato lasciato dietro a rappresentare ciò che è passato, magari a ciò che si è perso. La foto si rattristisce e tutto avviene semplicemente cambiando la disposizione di area vuota intorno al soggetto.


Esercizio 6

Cercate situazioni in cui lo sfondo sia il più possibile neutro, poi provate a lasciare porzioni di spazio maggiori del consueto intorno a chi desiderate ritrarre. Cercate una postura o un movimento particolare che dia significato e giustifichi lo spazio vuoto che avete lasciato. Esercitatevi a vedere il cambiamento di una sensazione al cambiare dell’area libera che assegnerete alla composizione.


Il vademecum della composizione veloce

  1. La fotografia è un linguaggio. Non importa se scattate foto solo per ricordo. Un ricordo ben strutturato è più piacevole da rivedere o da fare osservare.
  2. Se durante l’inquadratura l’occhio si concentra molto sul soggetto, nella fase di osservazione della foto l’occhio vedrà tutto ciò che è stato inquadrato. Imparate a osservare tutto ciò che è presente nel mirino perché dopo si vedrà molto, troppo bene.
  3. Qualsiasi oggetto fastidioso è da eliminare, qualsiasi oggetto inutile è da eliminare ugualmente. Più l’immagine è pulita ed essenziale e più sarà leggibile dall’osservatore. Nessuno di noi ha voglia di concentrarsi più del dovuto, specialmente in un mondo che già ci bombarda continuamente d’immagini stereotipate.
  4. Ricordatevi che la lettura di un’immagine avviene dall’alto a sinistra verso destra in basso. Se c’è una sequenza da vedere in un certo ordine ricordatevi questa gerarchia di passaggio.
  5. Anche gli spazi vuoti hanno un loro senso compiuto. Lasciare più spazio in un certo luogo può assegnare sensazioni importanti.
  6. Se siete alle prime armi concentratevi su di un soggetto alla volta. A mano a mano che la vostra abilità aumenta, provate a comporre l’immagine con soggetti multipli. Le foto perderanno la patina di consuetudine e prenderanno forma i vostri pensieri e la vostra originalità.
  7. Se il soggetto non è interessante non ci sarà alcuna composizione che potrà creare interesse. Cercate il soggetto giusto, la luce buona e solo in seguito componete nel migliore dei modi.
  8. Prima di noi migliaia di altri fotografi e pittori hanno studiato le regole della composizione. Più ne  conoscete e più sarete pronti a sperimentare nuove soluzioni.
  9. Ogni volta che trovate qualche consiglio sulla composizione fatelo vostro e imparatelo.
  10. Quando lo avrete imparato, sfruttato e digerito provate a fare l’opposto di quanto avete appreso.
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Max Ferrero

Giornalista dal 1987, Max Ferrero ha pubblicato su tutte le maggiori testate italiane e i suoi reportage si sono concentrati e specializzati nell'ambito della ricerca sociale. Servizi fotografici sulla guerra nell'ex Jugoslavia, il Kurdistan iracheno, il Centro America, l'immigrazione extracomunitaria, i nomadi, gli ospedali psichiatrici e le carceri sono stati oggetto di pubblicazioni e mostre sia per Associazioni, Musei o Comuni quali: Torino, Milano, Lucca, Roma, Novara, Racconigi, Venaria Reale, Chivasso, Gaeta. Ha collaborato con le agenzie fotogiornalistiche: Lucky Star, Photodossier, Linea Press, Blow Up e attualmente AGF. Co-fondatore dell'agenzia fotografica Sync-studio di Torino, attualmente lavora anche su temi geografici e didattici. Attraverso la sua attività d'insegnante, collabora dal 2009 con il sito di divulgazione fotografica Fotozona (www.fotozona.it) curandone gli articoli tecnici e l'aspetto critico. Dal 2011 è professore di fotografia presso l'Accademia di Belle Arti di Novara. Nel 2017 pubblica presso la casa editrice Boopen il libro di tecnica base "tre gradi di profondità fotografica".


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