Il colore che vorrei...
27 Giugno 2022
A cura di Max Ferrero
Volendo, parlando del colore che vorremmo ottenere, potremmo disquisire su argomenti persino filosofici, ma questo è un sito in cui si parla solo di fotografia e allora i grossi discorsi su che cosa sia un colore o sul perché non siamo quasi mai soddisfatti di ciò che otteniamo con la nostra macchina fotografica li lasceremo a un futuro articolo da leggere, magari, con più calma e meno calura.
Da quest’articolo, per i mesi che ci separano dal nuovo anno, vorrei elencare e descrivere i vari strumenti di Photoshop (ma anche alcune tecniche di ripresa) che possono migliorare o alterare i risultati cromatici dei nostri scatti.
Si tratta di una serie di “trucchetti” che a volte possono abbellire o assegnare un carattere diverso alla foto originale, sono facili da comprendere e da applicare rendendoli utilissimi per piccole operazioni di controllo cromatico. Vorrei però sottolineare che stiamo parlando sempre di espedienti tecnici, che il colore che ricordiamo del paesaggio fotografato ha sempre la componente emotiva personale di cui la fotocamera è esente e che la scontentezza generale del risultato è spesso una frustrazione indotta piuttosto che una reale circostanza… ma stiamo entrando nei concetti che non volevo approfondire.
LO STRUMENTO TONALITA’ SATURAZIONE
Per prima cosa, ma proprio prima di qualsiasi intervento, dovremo applicare due interventi di controllo/correzione all’immagine, essi sono relativi al contrasto, all’esposizione (https://www.photocity.it/blogpy/come-fare-per/correzione-esposizione-toni-contrasto.aspx) e al bilanciamento del bianco (mi sono accorto proprio adesso che manca un mio articolo su questo argomento importantissimo e rimedierò al più presto). Una volta calibrati questi tre parametri potremo applicare un filtro di controllo del colore molto didattico e ludico, si tratta di “tonalità saturazione”. Per aprire il pannello dell’effetto bisogna passare dal percorso: immagine/regolazioni/tonalità saturazione, oppure dalla combinazione di tastiera CTRL+U o CMD+U su computer Mac. Oppure, opzione più performante, ma consigliata solo agli utenti già un po’ pratici di Photoshop, il tasto segnato con la freccia rossa sulla finestra delle regolazioni per creare un nuovo livello di regolazione specifico.
Ecco il pannello che si aprirà alla sua attivazione.
Questa particolare regolazione ha la capacità di sistemare facilmente i tre parametri fondamentali dei colori: la tonalità; la saturazione e la luminosità. La regolazione della tonalità è molto impattante, in pratica cambia tutti i colori traslandoli in modo proporzionale alla quantità di effetto applicato.
Nei due esempi che pubblichiamo possiamo osservare alcuni effetti ottenibili con un sapore psichedelico neanche tanto velato. La prima foto è stata ottenuta spostando la maniglia verso destra, cioè verso i colori freddi, la seconda a sinistra, verso i colori caldi. Utilizzato in questo modo è difficile ottenere immagini equilibrate, si tende a esagerare giocando a smanettare sul pomello, a volte l’effetto può risultare interessante, ma è più un caso che una sicurezza, è anche vero che è possibile ottenere due o più varianti di un determinato scatto e lo si può fare molto in fretta.
La manopola della saturazione è predisposta per l’incremento o la riduzione dell’effetto cromatico. Troppa esaltazione porterà a un fenomeno esagerato e poco apprezzabile, troppa riduzione porterebbe l’immagine a trasformarsi in uno scatto in bianco e nero (ma abbiamo visto, in altri articoli sempre presenti nel nostro blog, che per realizzare degli ottimi bianchi e nero i metodi sono assai diversi).
L’ultima manopola del pannello è utile a schiarire o scurire l’immagine, ma questa operazione può essere fatta con maggiore cura attraverso il comando valori tonali o, ancora meglio, attraverso il comando curve.
Allora, se tutto è mediocre a cosa serve questo pannello? A parte la ricerca di effetti volutamente esagerati, il modo migliore per utilizzare questo comando è quello di servirsi dei parametri appena elencati attraverso la scelta delle famiglie di colore.
In pratica, invece di modificare le tonalità e la saturazione di tutti i colori contemporaneamente, possiamo selezionare esclusivamente la famiglia di colori che c’interessa e il cambiamento sarà applicato a essa solamente.
Questa è l’immagine originale come si presentava dopo la messa a punto dell’esposizione secondo i parametri standard iniziali. All’occhio non appare brillante, è una buona immagine di paesaggio, ma non spicca, è un po’ piatta, sia i cieli sia il prato appaiono monotoni e uniformi. Andando sulla selezione dei gruppi di colore ho applicato un +8 di tonalità e +8 di saturazione sui gialli; +5 tonalità +60 saturazione e +30 luminosità sui cyan; ai blu ho applicato +30 di saturazione e + 16 di luminosità. Gli altri gruppi colore non sono stati modificati.
E questa è l’immagine elaborata e migliorata con la giusta metodologia del pannello “tonalità/saturazione”. I colori si sono ravvivati e contrastati, probabilmente non saranno esattamente come si presentava la scena al fotografo, ma è anche vero che osservando una foto non sentiamo i profumi, non abbiamo la piacevole sensazione di una brezza di vento e nemmeno la frescura dei paesaggi di montagna, quindi è giusto incrementare un po’ quel poco che possiamo per ottenere lo stesso grado di piacevolezza al momento dello scatto.
Ecco lo sapevo, alla fine ho chiuso con concetti poco tecnici e molto romantici, ma è proprio così che funziona qualsiasi atto creativo e la fotografia non ne è immune.
Max Ferrero
Giornalista dal 1987, Max Ferrero ha pubblicato su tutte le maggiori testate italiane e i suoi reportage si sono concentrati e specializzati nell'ambito della ricerca sociale. Servizi fotografici sulla guerra nell'ex Jugoslavia, il Kurdistan iracheno, il Centro America, l'immigrazione extracomunitaria, i nomadi, gli ospedali psichiatrici e le carceri sono stati oggetto di pubblicazioni e mostre sia per Associazioni, Musei o Comuni quali: Torino, Milano, Lucca, Roma, Novara, Racconigi, Venaria Reale, Chivasso, Gaeta. Ha collaborato con le agenzie fotogiornalistiche: Lucky Star, Photodossier, Linea Press, Blow Up e attualmente AGF. Co-fondatore dell'agenzia fotografica Sync-studio di Torino, attualmente lavora anche su temi geografici e didattici. Attraverso la sua attività d'insegnante, collabora dal 2009 con il sito di divulgazione fotografica Fotozona (www.fotozona.it) curandone gli articoli tecnici e l'aspetto critico. Dal 2011 è professore di fotografia presso l'Accademia di Belle Arti di Novara. Nel 2017 pubblica presso la casa editrice Boopen il libro di tecnica base "tre gradi di profondità fotografica".